100 miglia di mare…le vicende di un “giovane” marinaio.

  

Da qualche anno  ho scoperto la navigazione a vela, un mondo tutto nuovo per me. Un fascino che mi conquista sempre di più ogni volta che esco a mare. Oggi facciamo 100 miglia di mare con le vicende di un giovane/vecchio marinaio

Ho scelto la navigazione a vela senza un vero perché, ho pensato che fosse un modo di navigare più vero rispetto al motore. La sola spinta del vento come propulsore, il silenzio combinato insieme al rumore del mare, qualcosa che non è semplice da spiegare a chi non è mai stato su una barca a vela. All’inizio non è stato semplice, tanti termini nuovi, capire la direzione del vento e le rispettive andature, vento reale, vento apparente. Niente a che vedere con la barca a motore, dove praticamente sei su un’automobile, dai gas e cammini. Con il vento  è tutto diverso, come dice il mio amico, istruttore, Giorgio Veroli, devi andare a cercarlo. Sentirlo addosso, guardare in continuazione il windex, che è la freccia in testa d’albero che indica la direzione del vento apparente. L’emozione per me comincia da subito, da quando  si  issano le vele, prima la randa (vela posteriore) e poi il fiocco (vela anteriore). Da li il tuo motore comincia spingerti, a portarti e sta alla tua abilità e sopratutto alla tua esperienza riuscire a farlo bene. Ho scritto “giovane” nel titolo, non tanto per la mia età, ma piuttosto per la mia poca ma buona esperienza in qualità di velista. Da novizio ho potuto partecipare ad una regata, da Riva di Traiano all’isola di Giannutri e ritorno. Siamo partiti alle 18:00 circa, quindi la notte l’abbiamo passata in mare. Mare che non ha risparmiato di mostrarci la sua forza. Al ritorno il libeccio ha fatto la sua parte, con onde lunghe e alte  che hanno messo a dura prova il mio stomaco. Il ricordo che ho nel cuore, senz’altro la luna piena che ha illuminato tutta la seconda parte della regata. La classifica finale è stato un ottimo ottavo posto su 35 partecipanti. Va detto che in questo tipo di gare le imbarcazioni sono diverse tra loro, ci sono quelle più veloci e competitive e quelle più lente ma più costanti. Quello di cui volevo parlarvi oggi però, è il trasferimento da Punta Ala (Grosseto) a Fiumicino (Roma) che ho effettuato la settimana scorsa a bordo della barca di un amico, Ho ricevuto la proposta con poco preavviso, ma non ho saputo proprio resistere. dovevo andare. Arriviamo al porto di partenza verso le 24:00 dopo un’ottima cena a Castiglione della Pescaia. Dormiamo a bordo della “Bambaissa Due”  alle 5:30 la sveglia. Alle 6:00 siamo in mare; c’è poco vento, per cui a prima parte del viaggio andiamo a motore. Arrivati al faro di Formica Grande, finalmente possiamo issare le vele. La giornata è fantastica, il vento è buono. Quando ci troviamo tra l’Isola del Giglio e L’Argentario, rinforza, proprio a causa della presenza delle due montagne che forma una sorta di imbuto, dove il vento appunto prende forza. 
Anche il mare ovviamente cresce, e fino all’arrivo. Manovriamo spesso, perché in alcuni momenti la situazione si fa seria. Ma per chi naviga a vela è  ordinaria amministrazione. Si riduce la randa, (si riduce una mano di terzaroli), anche il fiocco viene ridotto. Il momento è’ impegnativo, ma in fondo tranquillo, si procede regolarmente. Ci diamo spesso il cambio al timone e questo mi permette di accumulare esperienza. Ascolto con molta attenzione i consigli e osservo i movimenti degli altri componenti dell’equipaggio che sono velisti di lunga data. Verso le 20:00 siamo in prossimità dell’arrivo, un problema alla randa ci costringe a navigare con il fiocco e il motore. Dopo un po, ammainiamo anche l’ultima vela a causa dell’abbassamento del vento e procediamo con il diesel. Arriviamo alle 23:00 circa, molto stanchi ma in fondo soddisfatti per quanto fatto. Personalmente sarei ripartito il giorno dopo, adoro stare in barca e navigare, ma la faticca alla fine è stata molta. Ringrazio Sandro  lo skipper, Giorgio il mio istruttore e Michele, velista espertissimo. Ho imparato molto, sono felice di questo viaggio e spero di tornare presto a bordo. Dopo tanto tempo ho capito anche io cosa significhi il termine: cazza la randaaaa… ma spero di non avere l’abilità di Fantozzi quando sono in barca.
A voi piacciono le barche a vela?
Buon vento.

Gian Luca Evangelista

I had the pleasure of sailing some years ago, a whole new world for me. A charm that conquers me more and more every time I go out to sea.
Today I want to show you some pictures related to my last sailing experience from Punta Ala to Fiumicino.
A magical and exhausting experience……
Do you like sailing?



Gian Luca Evangelista

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Selvaggia Capizzi

fashion blogger di roma, influencer over 40 amo condividere la mia passione per la moda e soprattutto definirmi l'unica, vera, originale (s) fashion blogger

32 risposte

  1. Eccome se mi piace, da bimba trascorrevo le estati e giravamo per la Sardegna così, il vero modo di vivere il mare, molto più del motore. Che nostalgia! Buona giornata Gian Luca!

  2. Bravo Gian Luca! la vela è uno sport affascinante e che regala un grande senso di libertà… già vedere una barca a vela che esce dal porto fa stare bene! bellissime queste immagini!
    E poi puoi visitare luoghi bellissimi in un modo diverso, più vero..

  3. Il mare aperto mi spaventa ma allo stesso tempo mi attrae e affascina. Beato te, giovane marinaio, che hai vissuto un'esperienza ricca di emozioni. E grazie per averci regalato un attimo di evasione e libertà. E vento sia! Cazza la randa! 😀 ciao!

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