Molto spesso si ragiona per luoghi comuni, ma chi lo ha detto che i videogiochi fanno sempre male ai nostri figli? Oggi David Ferraro prova a dire la sua sui videogiochi, mamme siete pronte? 

Sconvolti tutti dal titolo dell’articolo vero? Beh, di primo impatto resterei a bocca aperta anche io se aprendo una pagina web mi trovassi di fronte un titolo del genere: “I videogiochi fanno bene!”. La prima cosa che mi chiederei è: “Ora, vediamo un po’ quale ricerca ha condotto l’università di …… per dire che i videogiochi fanno bene” oppure “vediamo quale fulminato può dire una cosa del genere”.
Voglio bloccare subito la vostra curiosità scientifica: non si tratta di nessuna ricerca condotta da professori e/o studenti provenienti da angoli dispersi nel mondo. Si tratta, invece di una storia “strappalacrime” uscita sul web pochissimi mesi fa.
Così 00WARTHERAPY00, racconta la sua vicenda in un commento su YouTube.

“Quando avevo 4 anni mio padre ha comprato la prima Xbox. Ricordate, quella vecchia e goffa del 2001.
Ci siamo divertiti un sacco a giocarci, finché non è morto, quando avevo solo 6 anni.
Non sono più riuscito a toccare quella console negli ultimi 10 anni, però un giorno mi sono accorto di una cosa: noi giocavamo spesso a Rally Sports Challenge, un gioco niente male per l’epoca, e quando ho avuto il coraggio di riaccendere la console ci ho trovato un FANTASMA, letteralmente.
Quando giri su un tracciato, il giro più veloce viene registrato e salvato in memoria, e ho scoperto che il fantasma registrato da mio padre ancora oggi gira su pista.
Allora ho giocato, e giocato, fino a quando non sono riuscito ad arrivare a un passo dal batterlo. Un giorno finalmente l’ho superato e… mi sono fermato giusto prima del traguardo, per essere sicuro che non venisse cancellato.”
Queste parole hanno fatto il giro del mondo e scatenato davvero tutti i media del settore spingendo altri utenti a raccontare esperienze simili.
Adesso, non ditemi che non avete mai giocato a nessun videogames in vita vostra! Non ci credo! Dal Commodore 64 fino alla Play Station 4 per poi passare agli smarthphone almeno una volta nella vita tutti hanno provato a divertirsi con l’intelligenza artificiale di un computer (tetris, puzzle bobble…vi dicono qualcosa? 😀 ).
Anche io ho passato parecchie ore davanti a giochi come GTA, Killzone, Call of Duty, Mafia, ecc eppure sono ancora qui a scrivere articoli e non ho messo su né un’associazione a delinquere né un esercito per conquistare il mondo!
Nel corso degli anni proprio per tutelare i giovani che crescono nell’era digitale moderna sono stati inventati dei criteri di identificazione dei videogames, primo fra tutti il famoso PEGI. Si tratta di un metodo valido su tutto il territorio europeo che permette di classificare i videogiochi attraverso cinque categorie di età e otto descrizioni di contenuto.
Con questo non voglio dire che dovete comprare una consolle a vostro figlio di 3 anni e piazzarlo lì dalla mattina alle 09.00 alle sera alle 20.00 con la scusa del “Tanto è un gioco sicuro!”. Assolutamente no…non oserei nemmeno immaginare come possa crescere quel bimbo! Ma ciò che mi preme in queste pochissime righe che ho scritto è far capire a tutti che non bisogna mai ragionare per luoghi comuni.
Non possiamo dire che la società moderna è guasta e i nostri figli sono così perché passano troppe ore davanti al computer con giochi che non sono costruttivi. Siete sempre voi genitori che dovete imporre dei paletti e stabilire quando far accendere la consolle a vostro figlio. Dovete essere voi genitori che scegliete quale gioco regalargli a Natale. D’altronde, che colpa hanno le case editrici o gli stessi programmatori se a un bimbo di 8 anni acquistate un gioco classificato come “Vietato ai minori di 18 anni”?


Shocked everyone by this post title right? Well, it would shock me as well. The first thing I would ask is: “Now, let ‘s see the results of the research which led the University of …… to state that video games are good” or “let’s see what electrocuted could  say such a thing.” 
I want to immediately stop your scientific curiosity: this is not about any research conducted by professors and / or students scattered throughout the world. It is, instead a story that popped on the web a few months ago. 
00WARTHERAPY00, told his story in a comment on YouTube. 
“When I was 4 years old, my father bought the first Xbox. It was 2001. We had a lot to play with it, until he died, when I was only 6 years old. 
I was no longer able to touch the consolle in the last 10 years, though one day I realized one thing: we played often at Rally Sports Challenge, a game not bad for the time, and when I had the courage to turn the consolle there I found a GHOST, literally. 
The fastest lap is recorded and saved in memory, and I discovered that the ghost recorded by my father still ran on the track. 
Then I played, and played racing against that ghost.  One day I finally passed and … I stopped right before the finish line, to be sure it would not be deleted. ” 
These words have been around the world and all media pushing others to tell similar experiences. Now, don’t tell me you’ve never played any video games in your life!
I have spent many hours playing games like GTA, Killzone, Call of Duty, Mafia, etc. yet they I am still here writing articles and I have not become neither a criminal nor I have put together an army to conquer the world! 
Over the years, just to protect the youngest people modern criteria for identification of video games, most notably the famous PEGI, were invented . It is a valid method of the whole of Europe that allows the classification of video games through five age categories and eight content descriptions. 
We are the only one who are in charge to discriminate if a particular videogame is good or not for our kids, right?

Francesca Romana Capizzi

Francesca Romana Capizzi

fashion blogger di roma, amo condividere la mia passione per la moda e soprattutto definirmi l'unica, vera, originale (s) fashion blogger

56 risposte

  1. What a conclusion! I have to admit that nothing more is boring me than playing a video game 🙂 Fortunately also our children play really seldom – maybe because in our household isn't any exciting equipment for playing those games …

    xx from Bavaria/Germany, Rena

    http://www.dressedwithsoul.com

  2. Beh io gioco occasionalmente. WoW, dei giochi di avventura point click, simulazioni dove fai crescere città/aziende/aeroporti/etc 😉

    Sicuramente non lo demonizzo per mio figlio, ma per ora può solo ogni tanto giocare quelli proprio per i bambini (e non console) cioè puzzle, colorare, imparare parole…

    Alex – Funky Jungle – Black Friday / Cyber Monday Deals!

  3. Mi sono sempre piaciuti i videogiochi, sin da quando ero piccolina… Il primo Nintendo, il primo Game Boy, la prima Play Station, poi ovviamente crescendo questa cosa si è affievolita a causa del poco tempo, ma appena ho un attimo libero eccomi fiondata in camera mia a provare l'ebrezza di controllare una moto o un'auto direttamente dalla mia camera, oppure, quando piove, il mio ragazzo ed io ci sfidiamo nelle corse di auto o giochiamo a Sim City o con i vecchi giochi Disney grazie agli emulatori per pc. Possiamo sembrare un po' "nerd" ma in realtà è solo un modo come un altro per passare il tempo, apprezzando il gioco e confrontandoci su qualcosa. Sono perfettamente d'accordo con te, i giochi non hanno responsabilità, quelle spettano ai genitori!
    Ti auguro una buona giornata David 🙂

    Francesca
    XoXo
    MALICE'S FASHION WORLD | FACEBOOK | INSTAGRAM | YOUTUBE

  4. Infatti secondo me sono sempre i genitori che devono controllare, anche mollare i figli davanti alla televisione per ore è sbagliato, non bisogna esagerare, come in tutte le cose

  5. Premetto che io non ho mai giocato ai videogiochi e quindi i miei si sono sempre concentrati più a farmi tirare due calci ad un pallone (per dire) e non davanti a dei videogiochi.
    Diciamo che se sono educativi sono d'accordo, ma sempre da tenere sotto controllo dai genitori..
    Un bacione!
    http://www.giusyslife.com/

  6. Per me in piccole dosi e senza esagerare va bene. Io stessa sono cresciuta con i videogiochi..ma con moderazione perchè è davvero facile la dipendenza. Buon weekend!

  7. Hai davvero ragione, io ho comprato la PS2 quando è uscita e giocavo a TIF principalmente, ma mi divertivo anche con giochi di "lotta" dove poter sfidare mio fratello, niente di violento e non ne sono diventata dipendente. Ho visto però gli effetti che fanno certi giochi di guerra dove si sta in primo piano nel gioco, quelli sono terribili anche per gli adulti, ma basta evitarli e divertirsi con giochi leggeri che magari coinvolgono anche altre persone!

    New Stuff+ Black Friday discounts on
    lb-lc fashion blog

  8. E' vero anche io avevo un gioco di rally (sì, mio papà mi regalava giochi molto femminili) con il "fantasma"… Sono secoli che non ci gioco! Come in tutto nella vita, non bisogna demonizzare e nemmeno esagerare!

  9. Io sono un'appassionata di videogames da sempre, della Nintendo, per intederci delle serie Mario e Donkey Kong, però da piccola non c'erano, in compenso ho letto tanti libri…credo che per i bambini ci voglia un po' di tutto, di certo i videogiochi migliorano i riflessi e ce ne sono tanti molto carini, basta saperli scegliere e, come dici tu, usarli con moderazione ! 🙂

    Fashion and Cookies
    Facebook / G+ / Bloglovin

  10. Io da piccola giocavo semrpe con un videogioco con i miei cugini dove Paperino andava a lavorare e guadagnava soldi per poi comprare i regali a Qui Quo e Qua. Era carinissimo e molto educativo, se lo trovassi di nuovo lo comprerei subito, ma eravamo ai tempi del Commodore 64, OMG!!! Lucy http://www.tpinkcarpet.com

  11. Non credo che esista un prodotto giusto o sbagliato a prescindere e quindi nemmeno i videogiochi a mio avviso lo sono….penso che, come tu stesso hai detto, tutto dipenda da come e quanto vengono usati! Bellissima la storia del post!

    Alessia

  12. This reminds me of a video game which I played so often when I was a child. It was one of the few video games I liked but it was amazing.

  13. Veramente interessante, non sapevo esistesse un metodo di valutazione dei videogames, sono personalmente contenta che possano essere positivi…trovo che l'aspetto informatico sia fondamentale e che i bambini vadano istruiti fin da piccoli a ciò che sarà il futuro!
    Un abbraccio
    Diana
    The Spiral D
    Facebook page

  14. I don't think the video games are necessarily bad, it all depends on how we use them (that goes for technology in general). I spend too much time behind the screen when I work as a translator and that is probably the reason why I don't play video games, not because I think there's something wrong with them…I prefer to rest my eyes from any type of screens when ever I can.

    http://modaodaradosti.blogspot.com/

Lascia un messaggio nel nostro Fashion Blog

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *