Il Giubileo porta due santi a Roma. Ma in realtà è solo di uno che si parla, come se l’altro, pur sempre santo, fosse un po’ meno santo dell’altro. Io non ho fatto distinzioni, due ore di fila per vedere entrambi, un’emozione fortissima.

Due santi a Roma.

Come accade sempre e da sempre, io che vivo a Roma, in una zona tutt’altro che periferica, vengo sistematicamente informata degli eventi della capitale, di quelli più importanti e a risonanza nazionale come degli eventi di tono minore ma ugualmente degni di attenzione, da chi a Roma non ci vive. Solitamente da mio padre, mia madre e da mia zia, quindi dalla terra d’Abruzzo. E da loro sollecitata a prendervi parte o comunque a dare un’occhiata, a non perdere insomma l’occasione di turno che non capita sempre e non capita a tutti, che sia una mostra, uno spettacolo di o in memoria di, o, come in quest’ultimo caso, la venuta a Roma delle esequie di Padre Pio, ora Santo.
“Pensa quante persone vorrebbero andarci, pensa quante si sono fatte un lungo viaggio pur di vederlo e tu che ce l’hai praticamente sotto casa che fai, non vai prima che lo portino a San Pietro”.
E sì, una volta a San Pietro bisogna praticamente prendersi una settimana di ferie da tutto per organizzare questo pellegrinaggio.
Non che la fila per adorarlo alla Basilica di San Lorenzo al Verano non ci sia e non sia degna del più serrato scoraggiamento, ma proprio sotto casa, accidenti, è proprio un sacrilegio non andare. Non che per una qualsiasi forma di adorazione o preghiera io abbia mai ritenuto necessaria la presenza in un santuario, un luogo preciso, una chiesa o al cospetto di esequie varie, ma proprio sotto casa, accidenti, proprio quel burbero e potente fraticello.
Insomma, una telefonata, poi un’altra, un sms, un articolo arrivato tramite whattsapp con il commento a corredo “che fai, non vai tu che puoi?” e a fare quella fila della quale non si vede la fine né tantomeno si intuisce mi ci ritrovo, con la ferrea riserva mentale di rimanere mezz’ora al massimo, nel frattempo magari fare e lanciare nell’aria qualche preghiera che non si sa mai e sono comunque vicina e se non si muove di un metro abbandonarla più leggera per aver comunque tentato. La mezz’ora passa, la fila si è mossa si è no di quaranta centimetri ma io sono ancora lì, in preda ad una forte crisi, non religiosa. Le fila, si sa, sono dannate, una volta che ci sei dentro, anche solo da cinque minuti, che fai, l’abbandoni? Altri cinque minuti, vediamo come evolve. Non evolve, non lei, evolvi tu, in stanchezza, e a quel punto non sai più neanche come fare per uscirne, sei pressato da tutte le parti. Da persone di ogni età, genere e tipo. E questo ti piace. E questo mi piace. Sì, lo ammetto, scambiare una parola a destra, una a sinistra, ascoltare il gruppo che ho davanti, osservare una coppia alle mie spalle, intrecciare uno sguardo ed un sorriso, ricambiarli, tutto questo mi distrae. E mi piace terribilmente, ho tanti mondi tutti compressi attorno a me e io posso uscire da uno ed entrare in un altro come e quando voglio. Tanto siamo tutti nella stessa lentissima onda e tutti ugualmente affamati di sguardi, parole, scambi, di qualunque cosa ci distragga dall’immobilismo nel quale ci siamo incastrati, volontariamente.
Ecco, funziona così, è la fila di persone compresse ma non represse che mi trascina e mi porta avanti, passo dopo passo, una parola dopo l’altra, fino a depositarmi davanti alle esequie illuminate a giorno. Due esequie. Sì perché davanti all’altare non c’è solo Padre Pio, ora Santo. Davanti all’altare, accanto a San Pio, c’è anche San Leopoldo. O almeno così mi sembra di capire dalla folla che divulga informazioni. Quindi due Santi a Roma per quanto si parli da giorni solo di uno, discriminatori e superficiali tutti noi anche in materia di Santità, di San Leopoldo neanche un cenno o forse sì, ma solo accennato. Sono lì, tutti e due, ognuno chiuso nei propri cristalli, ed io, lo devo ammettere, mi emoziono. Non posso fermarmi, certo che no, ringrazio il cielo di aver inviato qualche preghiera mentre ero in fila per anticiparmi che non si sa mai perché comunque in questo mezzo minuto di passaggio davanti a loro mi è impossibile concentrarmi sulle mille cose da chiedere e per le quali ringraziare, figurarci esporle. Però mi emoziono e mi allontano con questa forte emozione appiccicata addosso. Cammina con me mentre torno a casa, è intensa e insopprimibile, non si scolla e ci comincio a conversare. Da dove vieni? Chi ti ha creata? Come fai ad essere così bella? Lei non risponde, mi illumina solo il cuore ed illuminandolo la risposta me la fa trovare lì: ciò che genere le emozioni più forti, ciò che ha generato lei, sono le persone, quelle di ogni età e genere e specie, persone come Padre Pio e Padre Leopoldo, ora Santi che in questa serata hanno fatto il loro ennesimo miracolo, di quelli che inondano il cuore e lo ubriacano, hanno riunito migliaia di persone, le hanno compresse in fila senza reprimerle ed hanno lasciato che ognuna di loro esprimesse sé stessa. Per ritrovarsi in ognuno dei volti, in tutti i mondi che le sono stati miracolosamente posti accanto. Per due ore. Le due ore della fila.

The Jubilee brings two saints in Rome. But it’s just about one that everyone speaks, as if the other, still saint, was a bit less holy than the other. I did not make distinctions, two consecutive hours to see both, strong emotions.

Two saints in Rome. Sanit Padre Pio and Saint Leopoldo. Everybody keeps talking about the great event of Padre Pio being in Rome, I attended this huge event only to find out that the Saints were effectively two and I couldn’t be happier and exhausted after 2 hours in line….

Because santity it ain’t any different depending upon the name, so I hailed both Saint Padre Pio and Saint Leopoldo!

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10 risposte

  1. Queste cose mi sembrano un po’ da medioevo, vorrei tanto che il futuro fosse ora e che si spendessero energie e soldi per qualcosa di costruttivo, anche Manzoni criticava queste cose.. quando il corpo di Sant’Ambrogio fu portato a Milano per fermare la peste! Ognuno poi può e DEVe fare e pensare quello che vuole, ma … mi cascano un po’ le braccia…pensando anche che il tanto osannato Padre Pio, storicamente, è stato un collaborazionista dei fascisti… mi fa ancora più male…

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